INTITOLAZIONE
DELLA FONDAZIONE ANTIUSURA A
S. MATTEO APOSTOLO
MOTIVAZIONI
La scelta di intitolare la
Fondazione Antiusura di Cassano
all’Ionio a S. Matteo apostolo, è
stata di per sé, una scelta
abbastanza semplice e naturale,
legata tuttavia a vari fattori che
nella loro molteplicità e diversità
riportavano tutti alla figura di
Matteo.
Innanzitutto il significato del nome
stesso, nella accezione ebraica,
“dono di Dio” era sufficientemente
esauriente a motivare una tale
scelta. La Fondazione, infatti,
voluta fortemente dalla Chiesa
locale, nasce ed intende porsi come
“dono di Dio”, ovvero come strumento
posto nelle umili mani dei volontari
che offrono il loro tempo al solo
scopo di servire la comunità
presente sul territorio locale e
dare risposte concrete a determinate
problematiche di natura
economico/finanziarie che
impoveriscono la Sibaritide.
Al contempo, come Matteo ebbe a
rispondere a quel “seguimi” che
pronunciò Gesù, così i costituendi
la Fondazione ebbero a rispondere
alla chiamata del loro Vescovo, nel
seguirlo in un nuovo apostolato,
dalla strada impervia e tortuosa,
quale quella della prevenzione del
fenomeno dell’usura e del
sovraindebitamento.
Matteo, pubblicano, svolgeva la sua
mansione di esattore delle tasse,
pagando in anticipo all'erario
romano le tasse del popolo e poi
rifacendosi come usuraio tartassando
la gente.
Alla chiamata di Gesù si converte.
Si tratta di un uomo che poco prima
è seduto comodamente al banco delle
imposte e che, poi, al passaggio di
Gesù, al suo sguardo che si posa su
di lui, al suo invito categorico: «Seguimi!»,
risponde immediatamente e cambia
improvvisamente stile di vita.
Ecco dunque che la conversione di un
solo pubblicano servì di stimolo a
quella di molti pubblicani e
peccatori, e la remissione dei suoi
peccati fu modello a quella di tutti
costoro. Fu un autentico e magnifico
segno premonitore di realtà future.
Colui che sarebbe stato apostolo e
maestro della fede attirò a sé una
folla di peccatori già fin dal primo
momento della sua conversione. Egli,
appena apprese le prime nozioni
della fede, cominciò quella
evangelizzazione che avrebbe portato
avanti di pari passo col progredire
della sua santità. Se desideriamo
penetrare più a fondo nel
significato di ciò che è accaduto,
capiremo che egli non si limitò a
offrire al Signore un banchetto per
il suo corpo nella propria
abitazione materiale ma, con la fede
e l'amore, gli preparò un convito
molto più gradito nell'intimo del
suo cuore. Lo afferma colui che
dice: «Ecco, sto alla porta e busso;
se qualcuno ascolta la mia voce e mi
apre la porta, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me».
Come Matteo, il pubblicano, ha
aperto la porta a Gesù per
accoglierlo, quando ha udito la sua
voce, ha dato volentieri il suo
assenso e si è applicato con impegno
nel compito da Lui affidatogli, allo
stesso modo la Fondazione Antiusura
apre le sue porte a tutti coloro che
vivono situazioni economiche di
estrema difficoltà e rischiano di
cadere vittime dell’usura, per
ristorarli e offrire loro una
possibilità di riscatto. L’impegno
della nostra Fondazione, al pari di
tutte le altre Fondazioni associate
alla Consulta Nazionale Antiusura,
si inserisce dentro i meccanismi
economici e di esclusione sociale
che spesso penalizzano i più deboli,
emarginano nell’abbandono chi ha
sbagliato, ingannano molte persone e
si concretizza nelle realtà delle
famiglie, delle parrocchie, dei
quartieri.
È qui che gli operatori delle
Fondazioni individuano i problemi,
si mettono a fianco dei richiedenti
aiuto, per accompagnarli in diverse
direzioni verso la legalità, la
giustizia, la fiducia e trovare
concretamente segni di condivisione
economica, ritrovare la speranza e,
se possibile, la gioia di vivere.
L’impegno delle Fondazioni Antiusura
ha come anima e luce un motivo
teologico che rileva il volto della
Chiesa come soggetto di carità,
ossia di testimonianza attenta e
operosa di servizio, quel servizio
che Matteo offrì nel suo apostolato
alla sequela di Gesù.
Gian Piero Gaetani
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